mercoledì 19 dicembre 2018

Animali fanatici e dove trovarli - PARTE 1: "i Giappominkia".


Servirebbe proprio una musichetta stile Harry Potter (o quella di Super Quark) come sottofondo, perchè andiamo a parlare di un fenomeno particolare, ovvero le nocive "creature" in cui ci si imbatte spesso e (mal)volentieri nelle discussioni a tema nerd, soprattutto internettiane, nelle quali il buon senso è notoriamente andato a ramengo lasciando spazio ad attitudini estremizzanti al limite del surreale.

E chiariamo subito: "a tema nerd" (videogiochi\fumetti\cinema & serie tivvù) e solo quello, perchè altrimenti ci si troverebbe a commentare TUTTE le altre bizzarre categorie "social" riguardanti ogni campo... e si finirebbe nel 2047.

Nell'articolo seguente, che è la prima parte, verrà trattato un vero caposaldo del mondo nerd già noto su queste pagine (ma su cui si potrebbe sparlare all'infinito): i mitici  Giappominkia !

Sui quali son stati fatti saggi, documentari, trattati d'antropologia ed altre cose dotte.

Partiamo.


Un giappominkia. Almeno è giapponese e non di Castronno (anche se è inquietante lo stesso).
I "giappominkia".... Detti anche Otaku (definizione esotica), Jappofanboys (definizione moderna) o "Và in Giappò Ciao" (definizione colloquiale), secondo i bestiari dall'anno 420 a.C. sono le creature più comuni in qualsiasi discussione riguardante fumetti, animazione o videogiochi, nelle quali agiscono senza restrizioni o ban di nessun tipo (la casta giappominkia ne è immune), dispensando un'autoproclamata esperienza artistica e guardando dall'alto in basso qualsiasi opera non giapponese, o peggio, non in "stile manga". 
Esperienza maturata attraverso lunghissime sessioni di raspe davanti a hentai sempre più turpi (detto all'italiana, giappo-pornazzi animati) dall'età di 5 anni, traduzioni meticolose di manga importati letti rigorosamente all'incontrario (pure quando non serve), cartoni animati (dal dubbio gusto) visti in dialetto Hokkaidiano senza capirci una cazzabubbola, videogiochi sempre importati da laggiù a 800€ l'uno e fantasiosi viaggi a Tokyo (zona Akihabara) ogni tre giorni.

Tipico del giappominkia medio è il suo essere rigorosamente NON giapponese, bensì d'etnia europoide (se fosse giapponese, sarebbe già più capibile)... ma con la testa, il cuore e il dindino perennemente in Giappolandia.
Nei social\forum lo si riconosce facilmente dall'avatar, che di solito raffigura una minorenne deturpata da occhi giganti, bocchina mignon, capelli colorati, in chiari atteggiamenti ammiccanti; nei casi meno gravi l'avatar spazia da Naruto al tizio di Berserk - ma solo nei casi meno gravi, perchè lì si rischia di passare per "giappominkia commerciali", visti male pure dagli stessi giappominkia radical chic.
Il tipico avatar da giappominkia. Si riconoscono subito...

Altra caratteristica fondamentale è il nickname, con palesi riferimenti giappofoni del tipo: "Giuly Chan", "Raikoh Minamoto" (ma è di Abbiategrasso)", "Gennaro Luffy Mastrandrea", eccetera eccetera; per non parlare del loro italiano altalenante mescolato ad altri termini sempre giappofoni, fra waifu, ecchi, oppai, ed altri farfugli imbarazzosi.
Nei forum spicca anche spesso l'inconfondibile firma in basso "My Anime List", per far capire che: "sì cazzo, guardo un casino di cartoni animati giapponesi e li chiamo Anime, cazzooo!".

Eh sì, perchè il giappominkia non guarda cartoni animati come tutti, no, guarda gli ANIME (che per lui\lei sono superiori, perchè... perchè son giapponesi -anche se in realtà son cartoni animati-).
Il termine cartoni animati gli fa venire la diarrea convulsa dal naso solo a sentirne parlare, gli dici "carto...": rischia il coma, devi portarlo in ospedale e fargli 3 flebo di ramen (ovviamente non vuole l'infermiera che glielo fa, vuole una "maid"), altrimenti diventerà uno yokai e ti tormenterà nel sonno dicendoti che i Masters fanno cagare, che "zono per pampini" mentre Dragon Ball è altamente maturo, e He-Man ha i capelli da cojone.
Perchè voi non capite (dice il giappominkia), stolti beceri tardi di cuore, gli anime non sono cartoni animati: sono ANIME. Una categoria a se per gente più figa.


Habitat naturale dei giappominkia sono le fiere di fumetti e le fumetterie (non le edicole, perchè ancora sotto l'egemonia Bonelli\supereroi -ma per poco), dove gironzolano indaffarati per cercare quel manga che conoscono solo loro, il cofanetto di quella serie animata doppiata in giapponese stretto, la visual novel "pedo-sentimentale" arrivata da noi tramite contrabbando, o il sempreverde pupazzetto "bishojo" raffigurante Sailor Moon che s'alza la gonnella.
Ovviamente pretendono tutto ciò nelle fiere e nelle fumetterie di casa nostra, che non per niente si sono adattate alle esigenze giappominkiose più basse, togliendo per buona parte attenzione alle creazioni occidentali.
Vai a una fiera? Prevalenza giappa (basta vedere i cosplayers). Vai in fumetteria? Prevalenza giappa. Vai in edicola? Un cazzo, perchè stan per chiudere dato che vendono poca roba giappa, venendo quindi incendiate dai gruppi giappominkia più estremisti.
Perchè loro son tipo gli illuminati: comandano indirettamente i mercati dall'interno, influenzano i gusti adolescenziali, trasudano rispetto intellettualoide.

Il bottino "tipo" da giappominkia post fiera\fumetteria. Notare il gioco molto giapponese che conoscono solo loro...
I videogiochi venerati dai giappominkia, tanto per cambiare, sono giapponesi (o lo devono fortemente sembrare) ed hanno di solito nomi improponibili tipo "Persona 4,5 e 6", "Nier Automata", "Million Arthur Arcana Blood" (ma che nome èeeee !?), "Granblue"(?) "Under Night In-Birth (eeeeh?!?), ecc... quei titoli che invece sono occidentali e si permettono uno stile "non-manga\anime" senza essere "di moda"(tipo Red Dead Redemption, The Last of Us o GTA in tutte le sue declinazioni, quelli vanno bene), vengono tassativamente derisi, snobbati, atomizzati con lo sguardo, eccetera eccetera.
Il videogiocatore nippofilo ha notoriamente una certa attrazione per la Nintendo e per la Play della Sony... ma odia l'Xbox, sì la odia, e pensa che Bill Gates sia un genio del male, massone, satanista e diffusore di epidemie letali (il Covid, ovviamente, è opera sua).


Regola fondamentale: più il videogioco "giappominkia approved" è di nicchia, possibilmente mai uscito dalla provincia nipponica più remota, più fa figo... ma va bene pure Final Fantasy che è famoso, basta che si attenga ad avere uomini che sembrano donne, donne che sembrano bambine e bambini che sembrano bambine (infatti è proprio così); senza dimenticare che, di solito, tal videogioco non ha quasi mai a che fare con la storia orientale, ergo niente ninja, pagode e samurai ("ecchessiamscemi"? Quello ormai è materiale per occidentali, vedi Ghost of Tsushima ecc.ecc.)... ma al contrario scolarette, efebi ingiacchettati under 15 ed altre fantasie malate legate al mondo contemporaneo, specialmente dell'ambito scolastico.
Persona, anatema del movimento giappominkia videoludico moderno. Bene... ora giochiamo a distinguere i maschi dalle femmine.

 

Volete far contento un giappominkia? Se non volete rischiare insulti regalandogli un manga o un gioco non abbastanza approvato dall'Alto Consiglio Giappominkia, regalategli un barattolo di Saikebon, oppure un abbonamento al "Sushi All you Can Eat" per colazione, pranzo e cena protratto per un anno.

*Perchè sono nocivi i Giappominkia? L'esperto risponde.

I giappominkia minano l'intero sistema identitario ed economico dell'arte occidentale di consumo, perchè la loro chiassosa massa di "pseudo intellettualoidi intenditori", tende ad oscurare le nostre produzioni di fumetti, videogiochi e cartoni animati (cinema no, perchè quello giappo fa universalmente cagare a parte rari casi), mettendo in risalto manga & anime, che vengono così importati, venduti nelle fumetterie e comprati in quanto "esotici" e "di moda", facendo indesiderata concorrenza.
Oppure, cosa anche peggiore, la tendenza giappominkia influenza gli artisti occidentali ad attuare uno stile "pseudo manga" nei loro prodotti, cosa che già capita non solo in campo indie, ma anche in Marvel, DC e SH videoludiche varie.
Insomma,direi che i presupposti per una disinfestazione.ci sono tutti.

1 commento:

  1. Concordo Rapper. Solo oggi ho dovuto discutere su YouTube con dei coglioni anglofoni (di chiara predilizione per il Made In Japan) che difendevano a spada tratta Capcom e Street Fighter 6, dimenticandosi che solo qualche anno fa hanno creato quell'errore che è stato Street Fighter 5.

    Guai a contraddirli. Guai a fargli notare che l'entusiamo del nuovo prodotto offusca il pensiero oggettivo e l'occhio critico.

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