Grandissimi.
Grandi ancora nonostante gli anni sulle spalle, ma ormai l'ombra di loro stessi grazie alla sempre più mangiona ed "inglobatutto" Disney, che ha pensato bene di andare incontro al più becero politicamente corretto attuando scelte che dire "demmerda" è troppo educato.
Se da qualche anno vedete iconici eroi originariamente maschi soppiantati dalle loro (indesiderate) controparti femminili create ad hoc, oppure personaggi nati etero passare all'altra sponda perchè sì, se i nuovi eroi inventati (come l'ultima Miss Marvel pakistana che si allunga o Moon Girl, la bimba in groppa ad un T-Rex che vedrei benissimo in un film della Pixar) fanno chiedere pietà al cesso, o se soprattutto vedete certe puerili "commediole da sabato sera" che, spacciate per trasposizioni cinematografiche, stanno letteralmente stuprando icone fumettistiche ultra cinquantennali, ecco: questo fa parte del nuovo corso della Casa delle Idee.
E la colpa è delle teste qui sopra.
E la colpa è delle teste qui sopra.
Dopotutto, cosa ci si poteva aspettare da una Disney (ovvero Topolino, Paperino e i film di Natale per famiglie) che determina l'andazzo di icone supereroistiche nate con un'identità del tutto diversa dai canoni disneyani?